Tutto quello che devi sapere sul Marocco
Luoghi da visitare in Marocco
Non si può rimanere insensibili dinanzi al fascino leggendario del Marocco. Situato all’estremità nordoccidentale del continente africano, il paese maghrebino si affaccia splendidamente sull’Oceano Atlantico e sul Mediterraneo; sulla costa atlantica, ideale per le escursioni subacquee, brillano Casablanca, capitale economica del Marocco, famosa per la splendida Moschea Hassan II, e Agadir, dalla incantevole baia.
Luoghi da scoprire e riscoprire si susseguono anche lungo la costa mediterranea. Tangeri, protesa sullo Stretto di Gibilterra è una città antica e ricca di storia in cui a rubare la scena sono i giardini del Sultano e il Palazzo Dar el-Makhzen, fiammeggiante di decorazioni orientali di rara suggestione. Sono da non perdere anche le 4 città imperiali (Fes- Marrakech-Meknes-Rabat) Sud e la kasbah (ouarzazate –Gole del dades- gole di Todra ) Deserto ( Erg Chebbi Merzouga)
Grande sud
Dove il wadi diventa ancora più generoso, ricco dell’ombra dei fichi e dei melograni, ecco Ouarzazate. Poi Zagora, ai confini delle terre abitate, ben piantata sul picco roccioso che da belvedere sulla valle del Dra. Dopo, c’è solo una sassosa immensità spazzata dai venti del Sahara. Preludio al grande deserto.La valle del M’Goun è stata invasa dalle rose. La loro vasta fioritura si celebra in Maggio, a El Kelaa, in una delle feste più belle del mondo. Dalle gole di Dadès alle gole di Todra, la montagna sembra scolpita, lavorata attraverso i millenni dalla natura in delirio. Ma, poco dopo, ad una svolta della pista, sorge Tinghir, la più bella delle oasi. Ella sola può obbligare i venti a perdersi nel dedalo dei suoi sentieri e il sole a fondersi con l’acqua viva dei ruscelli. Dal grande mercato dei datteri di Erfoud fino a Rissani, culla dell’attuale dinastia, passando da Errachidia e dalla fonte azzurra di Melki, la valle del Ziz è un palmeto infinito ondeggiante nel vento. Più lontano, nel deserto, le immense dune di sabbia dorata di Merzouga si adornano, nel momento dell’aurora, delle più delicate nuances di colore.Nel Grande Sud dove la sabbia è in agguato per coprire tutto, il loro percorso è vita. Frutteti, campi, palmeti, roseti… lungo le loro sponde si srotola un lungo nastro fertile dove gli uomini fanno miracoli. Sono gli ouadi Draa, Dadès, Zis.Qui i paesaggi si susseguono senza assomigliarsi. Sabbia infuocata e vette nevose, burroni vertiginosi che si che si schiudono su campagne verdeggianti e ovunque, sbucate da un palmeto, appollaiate su di una roccia fiammeggiante, adagiate davanti ad un lago smeraldo… kasbah sontuose, fiabesche cittadelle di terra, ksour d’insolita bellezza, villaggi fortificati color sabbia.Sono le valli di Draa, Dadès, Zis. Scendere il corso degli ouadi, risalire il corso del tempo seguendo la via della kasbah. Un appuntamento con una natura strabiliante.
Ouarzazate
Al crocevia delle valli di Draa, Dadès e Zis, Ouarzazate segna l’inizio del viaggio, pronta ad abbagliare il viaggiatore con due magnifiche kasbah.Quella di Taourirt, antica residenza di Glaoui, di stupefacente bellezza. Le torri sovrastano la massa di case addossate le une alle altre e stagliano i loro merli contro il blu del cielo rubandosi il primo posto al sole.Quella di Aït Benhaddou si trova a 30 km. dalla città. Oltre l’immaginazione: uno splendido castello di sabbia adagiato come per magia in un campo di mandorli in fiore. Talmente bello coi suoi giochi di luce, da divenire lo scenario di molti film famosi come “Lawrence d’Arabia” e “Un Tè nel Deserto”. Kasbah di tale fiera bellezza da rientrare nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.Punto di partenza per la Via delle Oasi, Ouarzazate è anche il punto d’arrivo di culture diverse e dell’artigianato. Nel suo Souk, la domenica, si trovano in abbondanza hennè, rose, cumino, ermesino distillato,vasellame berbero, oggetti in pietra intagliata, coperte e famosi tappeti Ouzguita, blu o risplendenti d’oro dai bei disegni geometrici.Una tappa ideale: Ouarzazate offre un momento di relax nei suoi splendidi alberghi. Generosa, ospitale, disorientante, prepara dolcemente il viaggiatore alle sensazioni estreme del deserto.
Valle del Draa
Nato nell’Alto Atlante, il Draa scava laboriosamente il suo letto fino ad Agdz (si pronuncia Agades). La si prende una rivincita. Per 200 km. da vita ad una spettacolare “passamaneria” d’oasi. Una volta arrivato a M’Hamid, quello che fu un tempo il più lungo fiume del Marocco, si lascia inghiottire dalla sabbia.Comincia qui, in questo piccolo centro dominato dalla sua cittadella, dal fortino rosso e dallo strano spigolo dello djebel kissane la strada che costeggia l’ouadi Draa. Qui la natura si fa beffe del deserto sbandierando i suoi colori. Grappoli di datteri dorati appesi alle palme, cespugli d’alloro carichi di fiori rosa esplosivo, monti bruni, beige, grigi radicati nella terra ocra e, di tanto in tanto, come miraggi, un’infinità di ksour color sabbia.Quello di Tamenougalt, uno dei più tipici, antica capitale dei Berberi, quello d’Igdaoun, con le sue alte torri a forma di piramide mozza, la kasbah di Tinzouline…Ed ecco Zagora. E’ da questa oasi che nel XVI° secolo i Saadine hanno conquistato dapprima il Souss e poi tutto il Marocco prima di slanciarsi nella grande avventura che li avrebbe portati fino a Timbuctu. Questo sarà il punto di partenza di esaltanti escursioni. E poi Tamegroute con le sue celebri moschee dai tetti di maiolica blu ed i minareti bianchi, la sua prestigiosa mèdersa e la biblioteca creata nel XVII° secolo che conserva degli stupefacenti corani miniati.Largo alla sabbia ed alle dune. Ecco M’Hamid, porta del deserto, dove al lunedì c’è uno dei più pittoreschi Souk del Marocco. E M’Hamid el-Ghouzlane, “la piana delle gazzelle”, la dove inizia l’immenso altipiano desertico, l’hamade du Draa.A Merzouga, s’interrompe la strada. E s’interrompe il viaggio. Sabbia, sabbia infuocata, sabbia a perdita d’occhio. Sculture mobili, colori cangianti, dune di sabbia innalzate dal vento, alte come minareti. Affascinante, grandioso, sconfinato, il deserto ricomincia sempre dove sabbia, vento, sole si fondono per generare l’infinito.Ma quando cade la notte… un fennec aguzza le orecchie fuori dalla sua tana; uno scinque, “pesce della sabbia” arranca alacremente; un grand-duc ulula. Anche il deserto ha una sua vita segreta. Ma pochi uomini possono vantarsi di conoscerne i segreti.
Valle del Dades
Scaturito dall’Alto Atlante, l’ouadi Dadès alimenta una serie di oasi, scrigni di mille kasbah della valle. Ma a partire da Boumai, i versanti desertici della montagna rosicchiano il suo nastro di vegetazione. Ma l’ouadi è testardo, non molla, scava blocchi spessi di calcare. E la valle si stringe in pareti vertiginose: le gole del Dadès.Fondata nel XII° secolo da Yacoub el Mansour, l’oasi lussureggiante si Skoura offre un’incantevole preludio alla “vallata delle mille kasbah”: el Kabbaba, Dar Aïchil, Dar Aït Sousse, la più bella di tutte, Amerhidil… Dai palmeti ai giardini, la strada si srotola fino alle rose, migliaia e migliaia di rose che profumano El Kelaa M’Gouna, il più bel roseto della valle. Ma si può anche cambiare aria. Azlag, dove 120 fabbri, quasi tutti gli uomini del villaggio, fabbricano magnifici pugnali istoriati; l’antica kasbah del Glaoui in equilibrio su di una roccia; la splendida kasbah di Bou Taghar.Le gole del Dadès. Un enorme blocco di calcare tagliato da un colpo di spada. In questo universo scosceso, dilaniato, le kasbah sposano il lilla, il ruggine, il rosso vivo, il porpora delle rocce.La strada si trasforma in pista, guada il Dadès, si arrampica come un merletto sospeso su di un burrone vertiginoso, penetra in un regno segreto: quello degli uccelli e dei mufloni. Ma vi sono altre gole che valgono il viaggio: quelle di Todra. A partire da Tineghir, dopo una cinquantina di chilometri si arriva alla fine del mondo. Due scogliere a picco, con un salto di 300 metri, separate solo da uno stretto corridoio largo una ventina di metri.
Valle dello Ziz
Sceso dall’Alto Atlante, lo Zis scava il suo letto fra scogliere impressionanti, cambia direzione all’altezza di Rich e punta verso sud dove disseta l’immenso palmeto di Tafilalet e, infine, si perde nelle sabbie di Taouz.Vicino a Rich si trova la mèdersa di Sidi Salim, il saggio che aveva il dono straordinario di fare il viaggio di andata e ritorno fino alla Mecca, ogni venerdì. Ma di solito, se non si ha la velocità di Sidi Salim, il viaggio fino a Erfoud richiede un po’ di tempo.Nella vallata dello Ziz, l’acqua è fonte di bellezza, e punteggia la strada del deserto. Prima l’ouadi Ziz offre uno spettacolo impressionante. Taglia impetuosamente il calcare per creare un lungo corridoio orlato di alte palme da cui sbucano gli ksour e la sublime kasbah d’Ifri.Poi, trattenuto dalla diga di Hassan Addakhil, crea un’immensa tovaglia verde smeraldo. Sulle rive rosso ocra, all’ombra degli albicocchi le donne fanno il bucato.Un po’ più lontano, la sorgente blu di Meski ha la fama di aumentare la fertilità. Fanciulle dalle trecce adorne di pompom di lana, di conchiglie, di nastri e di amuleti, vi si bagnano al lume delle candele che accendono nelle grotte.Alla fine del viaggio, la porta monumentale di Erfoud si apre da un lato su un milione di palme, dall’altro su miliardi di granelli di sabbia. Sono le prime dune, l’avamposto del deserto. E per raggiungere Merzouga basta far rotta per il deserto
Le città fortificate
El Jadida
Raccolta all’ombra della sua cittadella, El Jadida vi spinge a passeggiare fino ai bastioni dell’Ange che dominano il porto. Ancora qualche passo, e vi potete accaparrare il diritto di riposare su una delle più belle spiagge dell’Atlantico.
Azemmour
Dolcemente pigra, Azemmour si sdraia sulle rive dell’Oum er-Rbia dai flutti rossi, che accende il porpora delle mura e il fucsia delle boungaville avvinte.
Essaouira
Da tempo immemorabile protetta dagli alisei, annegata tra i fiori, Essaouira la Bianca è immersa nelle mille fragranze impiegate dagli ebanisti. Tuia, citronella, cedro… mosaici di essenze preziose che i legni pregiati conserveranno per anni a venire.
Safi
Ricca di attività ancestrali, Safi riporta ad ogni giro di marea
La costa Atlantica
Casablanca
Capitale economica dallo slancio prodigioso, metropoli internazionale il cui sviluppo è inseparabile dall’attività del porto, Casablanca ha una grande importanza oggi nel mondo degli affari. La città commerciale e la città industriale non devono però far dimenticare la città religiosa, con la sua Moschea Hassan II, tra le più belle del mondo.
Agadir
Agadir, città della dolce vita, è favorita da una posizione eccezionale: nella sua splendida baia, tra le più belle del mondo, è sempre primavera, e i suoi alberghi di prim’ordine vi garantiscono un soggiorno eccezionale in qualsiasi momento dell’anno. Stazione balneare per eccellenza, Agadir è anche il primo passo verso mille altre scoperte, dalle ricchezze dell’interno alla mitica avventura del Grande Sud.
Asilah
L’antica Asilah è segnata da un passato pieno di tumulti. Tutta bianca delicatamente venata d’azzurro, si rannicchia dietro alte mura che oggi la proteggono solo dalla furia dell’oceano. Il giovedì si affolla di contadini dai costumi variopinti, ed esplode in una gioia spensierata e contagiosa.
Larache
Favolosamente impregnata di cultura spagnola, Larache sorveglia con la coda dell’occhio Lixus, sua prestigiosa dirimpettaia. Sulle case e le arcate, sulle porte e le colonne di Larache danzano tutte le sfumature dell’arcobaleno,e lei volteggia in una sarabanda di colori.
La costa Mediterranea
Tangeri
Tangeri, luogo d’incontro di mille civiltà, tra il Mediterraneo e l’Atlantico. Ai piedi delle sue colline verdeggianti si stende una baia magnifica. Si può partire dalla Kasbah e visitare il Palazzo del Sultano, dove si trovano raccolte tutte le sfaccettature dell’arte del Marocco. Oppure, si può passeggiare nelle stradine della medina, che vi condurranno verso una terrazza che domina lo Stretto di Gibilterra. Tangeri offre mille escursioni: il Capo Spartel, la punta estrema dell’Africa, vicina alle famose grotte d’Ercole, e il Capo Malabata.
Tetouan
Tavolozza piena di colore sotto un cielo dipinto d’indaco. Al biancore lunare delle case, al fiammeggiare della medina fanno eco il verde pieno della valle dell’uadi Martill, e le scure montagne del Rif.
Chefchaouen
La sua grazia misteriosa, il suo fascino sottile derivano dall’arte ispano – moresca. A qualsiasi ora del giorno, Chefchaouen si veste di tegole rosa e di muri azzurrini. E dalle prime ore della sera, nella profonda freschezza dei giardini, delle stradine e delle fontane, le più avvincenti melopee l’accompagnano.
Al Hoceima
Si offre come un gioiello incastonato nello scrigno delle sue scogliere. Dolcezza nascosta di un porto scintillante al sole di mezzogiorno. E spettacolo magico dei coralli celati nei suoi abissi trasparenti.
Saidia
Figlia del mare, si bagna nelle acque turchesi della sua superba baia. Si avvolge nella sabbia che si svolge per chilometri e chilometri. Poco più in là, nella pianura, Oujda vi svela tesori di civetteria, maliziosamente posti al fondo della sua medina. Poi, sulle soglie del deserto, ecco Figuig l’Oasi, tutta frescura e naturalezza.